FRA GIOVANNI GIANFREDA PENSIERI SPARSI DI FRA GIOVANNI
Desidero ringraziare il Signore per tutte le grazie particolari che benignamente mi ha voluto elargire durante la mia vita. Certo, lo dico convinto e pentito. Io non ho assecondato il progetto del Padre nel conferirmi tante grazie e le intenzioni dei superiori nell’avermi affidato posti di fiducia e di responsabilità.
Detesto ogni mia incorrispondenza e infedeltà, e imploro la misericordia e il perdono di Dio, confidando molto nella preghiera dei miei confratelli.
Dio onnipotente abbia misericordia di me e la Vergine Santissima vegli sempre sulla mia vita.
Se guardo me stesso non posso avere nessuna garanzia, ma sorretto dall’aiuto di Dio, dall’intercessione di Maria Santissima Immacolata, di S. Francesco, dei santi e beati dell’Ordine cappuccino e delle sante anime del Purgatorio, comincerò fiducioso una vita nuova.
Mi ha sempre colpito il pensiero che deve venire il giorno in cui per me non ci sarà più tempo per operare il bene perché sarò chiamato da Dio all’eternità. La considerazione della morte ci fa apprezzare la vita e l’apprezzamento della vita ci dice che bisogna vivere in economia. Non si può disperdere niente. Bisogna avere grande cura della propria vita. Più diminuisce il senso cristiano della virtù della povertà, più aumentano le leggi che trasformano la povertà spirituale in povertà legalistica e farisaica. Tutto il passato è stato perdonato. Oggi voglio vivere bene. Mi pento dei miei peccati e molto di più perché ho offeso te. Un santo disse: beati voi altri che vivete in terra per poter meritare molto davanti a Dio… Mi pento con tutto il cuore dei miei peccati. Ho meritato i tuoi castighi… molto più perché ho offeso te degno di essere amato sopra tutte le cose.
Grazie del tuo gridare Signore in mio aiuto per i miei gravissimi problemi e ti chiedo con tutto il cuore di darmi ancora per l’avvenire la possibilità di essere protetto dalle tue ali. L’età di una persona non si misura tanto con il computo degli anni, quanto cogliendo le vibrazioni del cuore, la vitalità interiore, il modo di rapportarsi al mondo, a Dio, agli altri. Ti auguro di essere come il vetro. Il vetro più è vetro e meno si vede, però lascia vedere al di là di se stesso.
Per quasi tutta la mia vita religiosa e ancor oggi vado di paese in paese, di famiglia in famiglia dal 1945, raccogliendo le lacrime e i dolori dei sofferenti nel corpo e nello spirito. Ascolto confidenze intime: divisioni con difficile soluzione, divorzi, separazioni. Ascolto le grida di disperazione, il pianto con l’invocazione di sorella morte. Incontro persone scientificamente molto preparate, come avvocati dotti. Incontro giovani, ragazze disorientate e votati alla droga, al ladrocinio, ad uccidere e ad uccidersi. Trovo anche famiglie ricche di fede ed amore per il Signore e per i fratelli, che mi fanno leggere belle pagine con la loro vita e mi spronano ad essere più frate cappuccino e vicino a san Francesco […] Purtroppo noi frati, specie le nuove generazioni, anche se conosciamo e viviamo questa situazione, facciamo forse ben poco, non avendo più vocazioni specifiche per svolgere questo apostolato familiare. Grazie, Signore, con tutto il cuore e grazie a tutti i Benefattori. Lu beddhu Bambinu Onore a Bacco Saluto alle clarisse |